I @comuni italiani su Twitter. L’evoluzione 2013-2016.

1 Posted by - 8 febbraio 2017 - Digital Platforms, Geospatial Analisys

Una delle prime definizioni del termine Social Media fu coniata da Andreas M. Kaplan e Michael Haenlein (2010) “Social Media is a group of Internet-based applications that build on the ideological and technological foundations of Web 2.0, and that allow the creation and exchange of User Generated Content.” Tale definizione è legata al concetto del Web 2.0, introdotto da Tim o’Really, quale piattaforma per servizi unita a una buona dose di “coinvolgimento sociale degli utenti come creatori di valore”.  Lo stesso Tim Berners-Lee, fondatore del World Wide Web, affermava (1999) che “The Web is more a social creation than a technical one. It was designed for a social effect to help people work together.” In questo contesto la diffusione negli ultimi anni delle innovazioni in ambito social ha alimentato le aspettative dei cittadini circa il loro ruolo attivo e proattivo nei processi di governance e nella risoluzione di problemi, anche di vita quotidiana, che richiedono un quick-fix. Dall’altro lato le istituzioni vedono nei social media uno strumento per aumentare la fiducia dei cittadini verso gli organi di governo e per incrementare la partecipazione delle comunità. Molte istituzioni – e fra queste anche i comuni – stanno ancora cercando la giusta “ricetta” per l’utilizzo dei Social Media: offrire informazioni pubbliche, promuovere i servizi pubblici oppure alcuni canali specifici, consultare e coinvolgere la popolazione, ecc. Esistono casi interessanti, seppur per certi versi estremi, come quello del comune di JUN (in Andalusia, Spagna) con soli 2.000 abitanti, che utilizza la piattaforma Twitter come parte integrante della amministrazione pubblica dal 2009: quasi tutti i cittadini del comune, su invito via Twitter del sindaco, possiedono un proprio profilo Twitter e inviano richieste, segnalazioni e feedback in tempo reale al profilo ufficiale @ajuntamientoJUN.  Nel nostro Paese, secondo la ricerca del Laboratorio Ladest (www.ladestlab.it) pubblicata nel 2015 dal titolo “Citizens and Institutions as information prosumers. The case study of Italian municipalities on Twitter”,  il 6% dei comuni italiani aveva attivato un proprio profilo ufficiale su Twitter. Ad oggi, l’Osservatorio del Laboratorio dell’Università di Siena, registra un importante incremento: circa l’11% delle oltre 8.000 municipalità italiane è presente sulla piattaforma Twitter.  Inoltre, la possibilità di quantificare il fenomeno e analizzare l’evoluzione temporale ci permette di comprenderne la dimensione complessiva: il grafico che segue mostra contemporaneamente la numerosità e l’evoluzione nel tempo (anni 2013, 2014, 2015, 2016) dei Tweet inviati dai profili comunali, dei Follower e Following degli stessi. Ciò che emerge è un trend in crescita positiva: + 49% infatti il numero di Tweet inviati nel 2016 rispetto all’anno precedente; +73% il numero complessivo dei follower dei profili; +20% il numero dei profili seguiti (following).

comuni_twitter

L’aspetto interessante risiede sia a) nella correlazione positiva tra il numero di Tweet inviati e l’incremento dei follower (seppur la significatività statistica è assai limitata dal breve arco temporale 2013-2016), sia b) nella possibilità di quantificare il fenomeno dal punto di vista del volume dei follower-recettori: circa 1.5 milioni un dato che, se letto in “valore assoluto”, corrisponderebbe al 23% degli utenti Twitter attivi in Italia. In tal senso, se è lecito porsi delle domande circa quanti utenti leggeranno quest’articolo una volta ‘postato’ su Twitter e se è altrettanto lecito ammettere che l’eterogeneità di Twitter e dei suoi contenuti possa superare il dualismo insito nel dibattito, oramai da superare a mio parere, della rappresentatività/non rappresentatività del campione (traducibile nel più diffuso “non tutti sono su Twitter”), allora possiamo anche ammettere che come per ogni altra innovazione, la diffusione e l’adozione dei profili comunali in Italia è comunque estremamente pervasiva. Ripercorrendo la geografia dei comuni italiani su Twitter è come viaggiare tra i nostri innumerevoli paesaggi, dai profili metropolitani forti, alle aree distrettuali con comunità coese e vivaci alla rarefazione delle regioni meridionali e alla creatività dei comuni costieri e turistici. Non bisogna certamente ambire ad emulare il comune di Jun e neanche abusarne ancora e ancora quale esempio fanta-virtuoso; molto resta da fare per una adozione più estesa in tutto il paese; inoltre ammesso che si sia d’accordo che quest’ultimo aspetto rappresenti un plus digitale per le istituzioni del nostro paese ad oggi possiamo osservare che il medium esiste e i profili comunali, i follower e i following sono in aumento.